Intervista: Georgia Viero

1- Come hai vissuto l’emergenza COVID-19 nel Lazio e com’è ne sta uscendo l’Italia in generale da questa pandemia?

Credo che il Lazio come regione sia stata abbastanza tutelata rispetto ad altre regioni come Lombardia e Veneto che sono state massacrate, per quanto riguarda i danni che ha portato questa pandemia l’auspicio è quello che alcuni settori essenziali riescano a ripartire al più presto. Durante la pandemia per esempio ho avuto il privilegio di poter avere dell’insalata d’asporto, cosa che sembra strana se ci guardiamo alle spalle ma quando l’ho ricevuta mi sentivo al settimo cielo. Penso che quando tutto tornerà alla normalità apprezzeremo di più tutto quello che abbiamo intorno a noi.

 

2- Parlando di titoli accademici sappiamo che sei già in possesso di una laurea in Scienze Giuridiche e che stai studiando per ottenerne un’altra. Puoi darci qualche informazione più nello specifico al riguardo?

Esattamente, sto studiando Mediazione Linguistica e Culturale sfruttando il fatto che parlo già 5 lingue e sarebbe un peccato non usufruirne un domani . Ho fatto questa scelta perché quando presi la mia prima laurea in Scienze Giuridiche, lo feci sotto consiglio di mia madre ma non amavo particolarmente questa facoltà, infatti ho fatto tutt’altro dedicandomi a tv, radio e moda però purtroppo negli anni ho notato che il mondo del giornalismo e dello spettacolo cominciava a diventare molto precario ed ho preferito tenermi un’altra strada aperta.

3- Tu e il tuo compagno gestite un B&B lì a Roma, ora che la situazione sta per tornare alla normalità siete pronti alla riapertura?

Sinceramente non me la sento di riaprire ora. Vorrei capire meglio dal punto di vista delle normative. Questo COVID-19 mi ha tolto questo lavoro e anche quello televisivo a Milano dove presentavo il Processo (7 Gold), per questo motivo sto accelerando con lo studio per questa seconda laurea, anche per poter lavorare da casa (Smart Working).

 

4- Come torneranno le persone dopo questa bella botta del coronavirus dal suo punto di vista? Saranno migliori, peggiori oppure saranno quelli di sempre?

Io credo che molta gente sarà peggio di prima visto che in molti hanno dovuto avere convivenze forzate e vivere in spazi stretti e questo fatto ricade sul lato psicologico delle persone che diventano più inclini a sbroccare, come il video che ha spopolato sul web della signora che pur avendo ragione da di matto sul treno contro un’altra persona. In linea di massima credo che la reazione a questa pandemia dipende molto dall’indole della persona. Si avranno reazioni diverse da persona a persona.

 

5- Come ha gestito l’Italia l’allarme COVID-19 dal tuo punto di vista? Ti aspettavi che questo virus arrivasse fino a questo punto?

Onestamente ti devo confessare che io prima che scoppiasse il tutto ho deciso di volontariamente di non presentarmi più negli studi di 7 GOLD, perché durante il tragitto tra Roma e Milano incontravo sempre molte persone, gente cinese e giapponese prevalentemente con le mascherine addosso ed questo mi suscitava una certa ansia. Tuttavia prendevo già precauzioni prendendo il caffè nel bicchierino di plastica nei bar e allo stesso tempo non mi fidavo dei virologi che ci rassicuravano sul fatto che la situazione fosse sotto controllo …infatti poi sappiamo tutti come si è evoluta la situazione!. Di fronte al mio dubbio iniziale mi sono astenuta, come mi diceva sempre di fare mio Nonno e a malincuore ho preso una pausa dal lavoro televisivo ed ho chiuso il B&B.

6- Credi che sia appropriato definire la tifoseria della Lazio (Ultras) particolarmente feroce visto alcune situazioni passate (vedi Anna Frank) tu che l’hai vissuta più spesso ed anche da vicino?

Penso che non si debba fare di tutta un’erba un fascio. In ogni aggregazione credo che ci sia della gente onesta e disonesta ma mi rattrista molto il fatto che la tifoseria della Lazio sia etichettata in questo modo negativo per fatti appartenuti al passato da parte di qualche sporadica persona disonesta. Sai non c entra niente ma parlando al telefono con te mi sta venendo in mente un atto di razzismo di qualche anno fa con protagonista Sulley Muntari che sbrocco’ dopo degli insulti razzisti durante una partita e prima di uscire dal campo regalo’ la sua maglia da gioco ad un ragazzino che lo insultava. Ho ammirato il gesto del calciatore ghanese e credo sia un peccato che in questi casi non intervengano gli arbitri interrompendo le partite. Chi sbaglia è giusto che paghi e se allo stadio una persona si comporta da incivile deve pagare.Il razzismo è un tema attuale, e più che mai come lo dimostra il caso recente di George Floyd. Va combattuto in quanto è una forma di ignoranza e chiusura mentale. Sono fiduciosa sul fatto che la morte di George Floyd non sia stata vana e che possa essere un chiaro segnale di un possibile cambiamento.

7- A che punto è l’emergenza razzismo (Integrazione) in Italia dal tuo punto di vista?

In America e Inghilterra siamo abituati a vedere dottori, parlamentari, professori africani, indiani,marocchini o cinesi mentre in Italia c’è ancora un certo “scetticismo” collocandoli a lavori più ‘’umili’’ come bidelli,muratori o addetti alle pulizie.
Siamo indietro purtroppo, è un ritardo culturale italiano che deve essere debellato. Ho notato anche altri posti come Brasile e Argentina dove non c’è questo stupore se una persona di colore ricopre un incarico importante. Spero che negli anni questa tendenza negativa cambi in Italia.

 

8- Come ne uscirà la Lazio dopo questo lungo stop causa COVID-19 secondo te? Sarà ancora in grado di lottare alla pari con la Juventus per lo Scudetto?

Penso che uno dei drammi di questa pandemia sia proprio il fatto che abbia interrotto questo momento di alchimia pazzesco tra i calciatori della Lazio, con un sacco di elementi a favore tra cui i due scontri diretti vinti contro la Juventus. Non mi sento di far previsioni perché non si sa mai in che modo vanno a finire le cose dopo una lunga pausa.

9- Ti aspettavi una stagione del genere da parte della Lazio?

Non proprio, anche se devo ammettere che assistendo anche agli allenamenti ad Auronzo di Cadore in prima persona ho potuto respirare una certa positività tra i calciatori e il mister.
Nonostante quest’ alchimia nella mia mente vedevo sempre la Juventus come la squadra imbattibile ed un Inter entusiasta per la campagna acquisti con un nuovo tecnico come Antonio Conte al timone… e di conseguenza le mie aspettative erano di un 3 / 4 posto, ma piano piano quando ho visto che iniziava a sdoganarsi la parola ‘’Scudetto’’ ho iniziato ad emozionarmi. Sembravamo un puzzle, dove ogni pezzo si incastrava perfettamente l’uno con l’altro e in tutto ciò non si può che fare i complimenti a Simone Inzaghi.