Il tunnel

Io non sto bene, ho una malattia.
Si chiama tunnel.
Mi chiamano sbruffone, e forse un po’ lo sono, ma a me non importa se si vinca o si perda.
Io, almeno un tunnel a partita, lo devo fare. Per forza.
Ho pochi vizi, ma quando vedo uno di quei difensori che si muove troppo, che viene contro di me a tutta velocità, lo devo fare: accarezzo il pallone con la punta o meglio, con l’esterno e… Oplà!
Come avessi dipinto un quadro. Gli occhi mi si illuminano, ho la mia faccia da schiaffi soddisfatta.
Scusate se vi sentite umiliati, e vi capisco se avete voglia di farmi saltare tibia e perone, ma devo farlo, sono tunnel-dipendente.
Forse un giorno smetterò, ma nel frattempo chiudi le gambe, che hai lo stesso vizio di tua madre.